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C'ERA UNA VOLTA ANNA .....
Quella che sto per raccontare sembra una favola di Natale ma è la storia vera di Anna, compagna degli anni più sereni e appaganti della mia famiglia, amica dolce e discreta che ci ha regalato la bontà infinita e un po' naif del suo grande cuore di Terranova.
Dopo dieci anni di Cocker (tuttora presenti nel mio Allevamento e sul divano del miosoggiorno), mio marito aveva espresso il desiderio di un cane più "maschio", dall'abbaiare solenne e dalla mole imponente. Ci eravamo guardati intorno cercando di capire quale razza avrebbe potuto soddisfare le nostre esigenze conciliando dimensioni e carattere. Non ci interessava un guardiano integerrimo perché eravamo, e siamo ancora convinti che nessun antifurto
a quattro zampe costituisca un reale deterrente per eventuali malintenzionati e confidiamo tuttora nel buonsenso di ladri che, a casa nostra, troverebbero soltanto confusione e peli di ogni colore e lunghezza! Volevamo un soggetto affidabile, solido e solare nonostante la stazza : in poche parole sognavamo un Terranova anche se non ne avevamo ancora preso del tutto coscienza.
Poi lo vedemmo durante un'Esposizione e capimmo che non poteva che essere lui il nuovo membro della nostra famiglia "aperta". Invece fu "lei", Anna appunto, o meglio Cayuga NewYork NewYork che prepotentemente sostituì l'idea di Ettore che da mesi si era insinuata nelle nostre discussioni familiari.
Anna ci scelse, come spesso succede, e noi ne fummo totalmente conquistati, come se si trattasse del primo cane della nostra vita!
Pochi giorni dopo il suo arrivo scoprii di essere incinta e sperai che, almeno questa volta, si trattasse di Virginia ....... Esattamente nove mesi dopo nacque Massimiliano che rafforzò ulteriormente la compagine "maschia" della famiglia. Per fortuna c'era Anna a riequilibrare in parte la situazione e la sua presenza ha accompagnato da subito la vita di Max.
Anna era con me quando mi si ruppero le acque sul divano di cucina e fu lei la prima ad ispezionare il nuovo arrivato al ritorno dalla clinica: lo guardò attentamente, lo annusò con cautela, poi prese a lambirgli le mani con leccatine delicate e, da allora lo adottò diventandone la "tata" paziente e rassegnata alle piccole intemperanze di quello strano cucciolo.
Max imparò a camminare aggrappandosi al suo pelo, fu soccorso innumerevoli volte dal suo pronto intervento che attenuò capitomboli ed impedì l'accesso alla pericolosa rampa delle scale. Almeno fino ai due anni di età, se in difficoltà, lui chiamava indifferentemente Anna o la sottoscritta e, solo in un secondo tempo imparò a distinguere tra esseri umani ed esseri ricoperti di pelo nero. Mia madre sosteneva preoccupata che l'equilibrio psicologico del nipote avrebbe sicuramente risentito di quella confusione mentale ma io sapevo che quei due stavano semplicemente crescendo insieme e che quella meravigliosa complicità non poteva che far bene ad entrambi! Il tempo avrebbe aiutato mio figlio ad inquadrare la sua arnica nella giusta dimensione ma, per il momento quel rapporto simbiotico riempiva di tenerezza l'archivio dei suoi ricordi d'infanzia.
Nel frattempo Anna ebbe la sua prima cucciolata che aumentò l'allegra confusione di casa nostra. Non si poteva certo farla partorire nella nursery dell'allevamento perché lei era una di famiglia a tutti gli effetti, così allestimmo un recinto per i piccoli che occupava buona parte della nostra cucina.
Nacquero quattro cuccioli soffici e saggi come la loro madre che trascorrevano le giornate alternando robuste e rumorose poppate a lunghe nanne popolate da chissà quali sogni! Max entrava ed usciva liberamente dal cassone trasportandovi i suoi giocattoli e accarezzando i nuovi compagni sotto la discreta sorveglianza della loro mamma. Era un bimbo curioso e vivace, poco incline al sonnellino pomeridiano ed incostante anche nel sonno notturno, ecco perché, nonostante avesse ormai quasi due anni, io continuavo ad allattarlo al seno garantendomi così qualche momento di riposo ("la tetta rilassa e rassicura", lo diceva anche il pediatra! ). Per lui fu quindi naturale, approfittando della mia momentanea assenza, spostare i cuccioli e farsi allattare da Anna.
Fu così che lo trovai tornando in cucina un luminoso pomeriggio di settembre: sdraiato accanto alla nostra Terranova, confuso tra i cuccioli che tentavano di scavalcare quel voluminoso concorrente. So bene che una madre "normale" ne sarebbe rimasta letteralmente sconvolta, paventando strane malattie, infezioni e Dio sa quali terribili conseguenze! Ma io, che mi sono sempre tenuta saggiamente lontana dalla normalità comunemente intesa, non potevo che godermi la scena e sorridere alla nuova balia che lo osservava un po' sconcertata.
Se la Lupa Capitolina aveva nutrito Romolo e Remo e un'arsa aveva sfamato il povero Paride sul monte Ida, allora anche la nostra Terranova poteva benissimo allattare il mio Max! Avrei tanto voluto avere una Polaroid per immortalare la scena ma, come sempre succede, non c'era il rullino nuovo e nessuno aveva ancora inventato i cellulari con videocamera incorporata.
Sono passati quasi vent'anni da allora eppure quell'immagine, mai immortalata sulla pellicola, è rimasta impressa nella mia mente e nel mio cuore, ilucida e reale come l'ho vissuta e rappresenta l'essenza stessa del Terranova.
Oggi Alina non c'è più, da tempo sepolta sotto il vecchio pino, unico ornamento del nostro prato che, ospitando tanti inquilini a quattro zampe, non può certo permettersi aiuole o roseti! Non è sola: accanto a lei riposano Luna, Fitz, Cesare, Sole e il piccolo Boss che, con l'irruenza dei suoi pochi mese (davvero troppo pochi per poterlo lasciare andare!) mi riempiva le braccia e il cuore di gratitudine per il grande privilegio di poterlo amare.
Ho avuto tanto da tutti loro e a tutti ho dato un pezzo della mia anima che, ad ogni nuova partenza, sento sempre più lacera e sola. Mi illudo di ritrovarli un giorno, allegri e giovani come quando ruzzolavano sull'erba strappando i fiori gialli della cicoria e mi immagino la struggente felicità di risentire il loro pelo soffice tra le mie dita e di ritrovare quel loro sguardo limpido, di persona perbene che sempre più raramente leggo negli occhi del genere umano.
La vita mi ha insegnato da tempo a non credere più nelle favole, ma sono state così belle le anime dei miei Terranova che non mi rassegno a saperle: per sempre spente sotto le zolle scure del mio prato. Si sono meritati, più di tanti, un po' di eternitàe anche queste poche pagine contribuiranno, forse,a donargliene uno spicchio!

                                                                                                                                    Fiorella Moriano
                                                                                                                             Allevamento ERBORATA
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L'Allevamento Erborata nasce con affisso Enci nel 1984 dopo alcuni anni di attività amatoriale. Da allora la passione non è mai mutata e all'allevamento del Cocker Spaniel Inglese si è aggiunto quello del Terranova.
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Cocker Spaniel Inglese
Terranova
Viale dei Gracchi, 43 - 13040 Borgo d'Ale (VC) - Tel. 0161.46063 - e-mail: fiorellamoriano@gmail.com